Tu chiamale, se vuoi, emozioni…
16/10/2020
L’Assessore al Welfare della Regione Lombardia, Giulio Gallera, si è dichiarato emozionato per la nascita di due gemelline, avvenuta qualche giorno fa presso l’ospedale milanese di Niguarda, grazie alla tecnica della fecondazione eterologa. Questo centro ospedaliero è diventato infatti, dal maggio 2019, hub centralizzato di stoccaggio dei gameti donati e primo centro specializzato in Lombardia per questo tipo di fecondazione, praticata in convenzione con il sistema sanitario regionale (richiede cioè il solo pagamento del ticket).
FederVitaLombardia si associa all’emozione di Gallera: la nascita di una vita nuova (in questo caso addirittura due) è un dono che porta sempre gioia. Non può però trascurare le insidie sottese a questa pratica di fecondazione che – a prescindere dai risultati – presenta aspetti pericolosamente scivolosi.
I genitori, ora comprensibilmente felici per aver realizzato il loro desiderio di paternità e di maternità, sapranno un domani rispondere al desiderio delle figlie di conoscere la loro autentica origine? Un figlio, che è un dono da accogliere, può diventare un diritto dei genitori (per di più a spese dei pubblici contribuenti)?
Senza contare la schizofrenia di cui la nostra società è vittima: disposta a sostenere gli oneri per una maternità spesso pretesa come diritto, è indifferente alle necessità di molte donne che per motivi economici rinunciano al figlio, arrivando all’aborto. Un welfare che si rispetti non può nascondersi queste evidenti contraddizioni.