Vite inattese - educare alla vita: L'esperienza del Qendra për Jetën Shën Jozefi di Lezha

Il 7 Febbraio 2020 nell’Aula Magna-Fondazione Poliambulanza di Brescia si è svolto un incontro con Maria Katerina Kimete Klenja, fondatrice e direttrice esecutiva del centro per la Vita San Giuseppe, Lezha, Albania. In questa pagina trovate gli appunti di Maria Katerina per la conferenza. Potete anche ascoltare l’incontro dalla sua viva voce in questa registrazione audio e visionare la presentazione power-point che ha mostrato. Entrambi i documenti contengono ulteriori dettagli rispetto agli appunti. L’incontro è stato moderato da don Roberto Ferranti, Direttore Ufficio per le Missioni ed Ufficio per i Migranti-Diocesi di Brescia, che è stato anche fidei donum in Albania dal 2008 al 2017. La serata è stata aperta dalla dott.ssa Elisabetta Pittino, Presidente di FederVitaLombardia-APS e ideatrice della rassegna “Vite inattese”.

Buonasera a tutti!

Vi ringrazio di cuore per aver trovato tempo di unirvi tutti qua stasera a sentire del Centro per la Vita San Giuseppe, o come si chiama in Albanese: Qendra për Jetën Shën Jozefi. Mi sento veramente onorata di partecipare a questo convegno con tutti voi presenti.

Prima di raccontare la storia del centro e di quello che facciamo in Albania, vorrei prima presentarmi. Io sono Kimete Klenja, battezzata a 19 anni con il nome Maria Katerina. Sono nata a Elbasan nel 1977 in una famiglia di tradizione mussulmana, che ha rispettato la mia scelta di conversione e di adesione al cristianesimo. Senza fermarmi troppo al mio incontro con Gesù all’età di 17 anni e alla mia conversione al cattolicesimo, vorrei parlarvi un attimo della mia seconda conversione, dopo aver lasciato la chiesa per ben 7 anni, dall’anno 2000 fino al 2007. Nel 2008, poi, sentii un grande vuoto che solo il Signore ha potuto riempire, e non solo… mi ha dato anche il dono della vocazione! Non sapevo di quale vocazione si trattava, però mi sono messa in cerca. Con l’aiuto del mio padre spirituale, un francescano veronese, albanese naturalizzato, padre Flavio Cavallini, ho potuto fare un discernimento buono e maturo per quasi 3 anni.

L'inizio - Maggio 2011

Nel 2010, avevo conosciuto una giovane, medico di professione, che organizzava preghiere e veglie per la vita nella Cattedrale di Tirana. La cosa mi attirava e andavo con lei a pregare davanti alle maternità della nostra capitale. A Maggio del 2011, lei organizzò una conferenza per la vita a Tirana, dove invitò Mons. Philip Reilly, il fondatore degli Helpers of God’s Precious Infants (I soccorritori dei bambini preziosi di Dio), che è un apostolato della Chiesa Cattolica negli Stati Uniti e nel mondo dove gli aderenti pregano e danno consulenza contro l’aborto nei marciapiedi davanti alle cliniche per l’aborto.

Si dice che il Signore, per mostrarti il suo piano che ha con te, ti porta uno dalla fine del mondo. E così è successo con me! Il Signore mi portò, proprio da New York, un santo vivente, uno degli organizzatori della prima Marcia per la Vita negli Stati Uniti, per mostrarmi che la mia missione era ed è quella di difendere la vita nascente. Avendo chiara questa specifica vocazione, ho smesso di lavorare quello stesso Agosto del 2011, e a Settembre mi trasferii a Lezha, un’ora a nord di Tirana, per fare un discernimento su come e dove svolgere questo apostolato in difesa alla vita umana. E il Signore parlava al mio cuore in preghiera. Mi fermai a Lezha, sotto la guida del mio padre spirituale e con la benedizione del Vescovo, e cominciai pregando cercando di capire come svolgere questa missione.

Il consultorio per la vita - Febbraio 2013

Il 19 Marzo del 2012, senza nessuna pianificazione precedente sulla data (capitò che quel 19 marzo era un Lunedì), andai per la prima volta a pregare dentro l’ospedale della Maternità di Lezha. E la cosa non passò inosservata! I medici pensavano che ero in fila con le altre donne per una visita ginecologica. Curiosi, poi, mi chiedevano cosa stessi facendo. E io rispondevo che pregavo per le donne e le ragazze che chiedevano l’aborto. E i casi cominciarono a presentarsi: i primi erano riferiti proprio dai medici.

Mi ha fatto piacere questa collaborazione, ma poi ho capito che queste erano donne che non potevano permettersi di pagare l’aborto o non erano troppo convinte a farlo. Comunque, io ringrazio il Signore per la vita salvata di ognuno di questi bambini pur essendo il motivo soltanto la povertà. Viva la signora Povertà!

Poi un medico mi disse che solo la preghiera non bastava, che noi dovevamo assistere queste donne e ragazze nel loro bisogno e che dovevamo offrire un aiuto concreto a loro. Questa osservazione lodevole di lui ci ha aperto la strada per un incontro ufficiale tramite il Direttore della Caritas Diocesana di Lezha e il Responsabile della Maternità di Lezha, dove abbiamo chiesto un piccolo ambiente da usare come Consultorio per la Vita.

E il Consultorio arrivò 9 mesi dopo: giusto il tempo di una gravidanza!
Il Signore usò una bambina, la piccola Kiara, per convincere il Responsabile della Maternità a darci l’ambiente che è in uso ancora oggi.
Il 2 Febbraio 2013, poi il nostro Vescovo, Mons. Ottavio Vitale è venuto per la benedizione del Consultorio, dando via così ad una esperienza molto forte nei miei confronti, che mi ha fatto percorrere sentieri che non avevo mai immaginato prima. Era tutto nuovo, tutto da esplorare, casi e storie mai udite… infatti pensavo che queste cose succedessero solo nei film o che erano fantasie letterarie di qualche scrittore. Ma al contrario, era la miseria umana toccata per la prima volta con le mie proprie mani, erano le piaghe di Gesù da asciugare, cercando di entrare in punta dei piedi, senza giudicare, nelle storie delicate di tante donne e ragazze, o anche famiglie, che si confrontavano con una gravidanza “indesiderata”, “inopportuna”, che portava guai a causa della vergogna o che aveva rotto i piani del futuro. Quante volte ho pianto! Quante volte ho sentito anch’io rabbia per quanto accaduto!

Ma poi ho capito che ero lì per difendere l’indifeso, il bambino. Ero e sono lì per pensare al suo futuro, alla sua vita, al suo migliore e maggior interesse! Devo confessare che ai miei inizi mi sentivo come se fossi stata buttata nel mare senza saper nuotare. E così cominciai ad imparare tutte le procedure che occorrono in questi casi: dalla registrazione della nascita all’ufficio dell’anagrafe fino alla procedura dell’adozione.

Per fortuna, in Albania, è permessa l’adozione aperta (*), che ci ha permesso di esaudire il desiderio delle mamme, che non volevano lasciare i loro figli in orfanotrofio, di trovare una famiglia fin dalla nascita per loro.

Svolgendo questa missione in consultorio, ho imparato che la prevenzione migliore contro l’aborto è l’educazione dei giovani e degli adulti, cominciando dalle nostre parrocchie. Infatti, è indispensabile! Per prima cosa cominciai ad educare me stessa studiando da autodidatta, e poi anche tramite dei corsi online e all’estero, usando materiali e libri pro-vita in inglese e italiano, perchè materiali in lingua albanese non si trovano. Tengo una trasmissione mensile, già da quasi 8 anni ormai, alla Radio Maria Albanese, chiamata “Il Vangelo della Vita”: questo mi ha aiutato ad accumulare materiali in lingua albanese tramite le traduzioni che facevo e continuo a fare ancora. Adesso mi sto certificando online anche sui metodi naturali per venire in aiuto ai giovani e alle coppie che vogliono approfondire questo tema. Le coppie giovani stanno mostrando grande interesse a questo nuovo servizio.

Qui vi presento un riassunto dei servizi che offre il centro (ndr: si veda la presentazione ppt per i dati). Il nostro sogno è di avere anche una casa d’accoglienza per le ragazze e donne incinte, in attesa della nuova vita che portano in grembo. Infatti, abbiamo avuto un’esperienza breve di una casa che abbiamo affitato nel passato tramite un progetto della Caritas. Però non eravamo riconosciuti dallo Stato e abbiamo chiuso il progetto aspettando di essere in regola e fare le cose per bene e per legge.

Durante tutto il periodo di sette anni, dal 2012 fino a 2019, il Signore mi ha benedetto molto. Tanti vedevano solo me in prima fila, andando al consultorio quasi ogni giorno della settimana, parlando con le donne, o andando in giro con loro per i vari uffici. Ma pochi sapevano quanti erano quelli che mi aiutavano caso per caso secondo i bisogni che sorgevano. Il Signore mi ha messo accanto un avvocato e un notaio, tutti e due molto bravi, che hanno offerto i loro servizi gratuitamente. E poi tanti altri ufficiali che mi hanno aiutato con le diverse pratiche. Insegnanti, direttori di scuole, vari professionisti, donatori, volontari… tutte persone che hanno creduto in quello che facevo e che hanno dato il loro meglio per aiutarmi. In vari modi, loro mi hanno permesso e mi hanno aperto le vie per lavorare con altre persone.

Io comunque non avrei potuto fare tutto questo senza l’aiuto della mia chiesa diocesana di Lezha: il Vescovo, i preti, le suore che non mi hanno solo accolto, ma mi hanno sempre sostenuto e aiutato a secondo dei casi. E qui colgo l’occasione per ringraziare di cuore anche Essere Carità Bresciana che mi ha aiutato dall’inizio con materiali diversi per venire in aiuto alle mamme in attesa e ai loro figli.

Ma la benedizione più grande, in tutti questi anni, sono state le vite salvate. Chi lavora in questo campo sa molto bene quale soddisfazione è il veder nascere un bambino che rischiava di morire da un aborto. E` una gioia enorme! Anche se a me non piace molto contare i bimbi nati, perch´ questo spetta solo al Signore, solo per far giustizia a quello che il Signore si permette di fare tramite noi, vorrei presentarvi alcuni dati. E ora vi presento alcuni di quelli che io chiamo i miei figli. La preghiera e l’adorazione sono il punto di partenza e la nostra forza che ci ha sostenuto in tutti questi anni. Abbiamo organizzato veglie per la Vita e anche piccole marce a livello diocesano davanti all’ospedale di Maternità a Lezha, pregando il rosario e chiedendo al Signore misericordia per il peccato dell’aborto e la conversione dei cuori. Da 3 anni ormai, una volta alla settimana, prima era di Martedì e adesso di Mercoledì, facciamo Adorazione Eucaristica per 2 ore dentro il Consultorio per la Vita nella Maternità. Portiamo il Signore Gesù nel Golgotha moderno, dove Lui continua a morire con ogni bambino che perde la vita a causa dell’aborto. Così offriamo questo momento di preghiera e di adorazione per l’espiazione di questo peccato grave e per la conversione del cuore dei medici, degli infermieri e dei genitori coinvolti nell’aborto.

 

(*) L’adozione aperta, prevista da alcune legislazioni è una forma intermedia tra l’adozione propriamente detta e l’affido: permette al bambino di mantenere i contatti con la famiglia biologica.