La vita e la pace

Una cultura della vita non può prescindere dalla cultura della pace, ed è vero il reciproco: se vuoi la pace difendi la vita; per tutelare la vita afferma la pace.

Vita e pace sono condizioni fondamentali per l’esistenza e lo sviluppo dell’uomo; rappresentano il presupposto per il riconoscimento ed il godimento di tutti i diritti dell’uomo.

In cinese (lingua mandarino) il concetto di "pace" è raffigurato dal tetto (ossia dalla casa) che ripara la donna con il bambino in braccio

Con riguardo alle Carte Internazionali dei diritti umani la pace trova un espresso riferimento nella Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo – preambolo (1948); e così pure nel preambolo del Patto internazionale sui diritti economici, sociali e culturali (1966, entrato in vigore 1976) e nel preambolo del Patto Internazionale sui diritti civili e politici (1966, 1976).

Il fondamento della pace viene indicato nel riconoscimento della dignità inerente a tutti i membri della famiglia umana e dei loro diritti, uguali ed inalienabili.

Ciò significa che la pace è costruita sulla dignità della persona umana. Ma la dignità dell’uomo è data dalla sua vita; vita dell’uomo che ontologicamente vale di per sè ed è un valore assoluto di fronte a chiunque ed a qualsiasi cosa.

La pace si fonda sulla vita.

 

Questa conclusione si può enucleare dalla Dichiarazione dell’Assemblea generale dell’ONU del 12 novembre 1984 sul “Diritto dei popoli alla pace”. Nella Dichiarazione è di estremo interesse osservare come vengano poste in debito rilievo “l’aspirazione e la volontà di tutti i popoli di sradicare la guerra dalla vita dell’umanità e soprattutto di evitare una catastrofe a raggio planetario”. Notiamo poi le seguenti affermazioni: “la vita senza la guerra costituisce il primario prerequisito internazionale per il benessere materiale, lo sviluppo ed il progresso dei paesi per la piena realizzazione dei diritti e delle libertà fondamentali proclamate dalle Nazioni Unite”.

Perciò “il mantenimento di una vita di pace per i popoli è un sacro dovere di ciascun Stato”. Ben quindi può dirsi che nella citata Dichiarazione viene affermato “il principio secondo cui la pace si fonda sul diritto alla vita”(1).

Promuovere una cultura di pace giova alla cultura della vita.

L’Unione Europea ha consentito ai Paesi aderenti un periodo di pace, dopo il dramma delle due guerre mondiali.

Il nuovo Parlamento Europeo riaffermerà il valore della pace; ma non può fermarsi a questo asserto.

La pace è garantita dalla cultura della vita; nell’attuale periodo storico la vita dell’uomo trova la piena tutela con l’esclusione di ogni discriminazione tra vita prenatale e vita dopo la nascita, e con la statuizione della pari dignità di ogni essere umano dal concepimento al suo naturale venir meno.

Il concepito deve trovare nell’Europa protezione e difesa efficace; ed in primo luogo si deve respingere la pretesa di un diritto all’aborto.

La salvaguardia del concepito pone un ostacolo al declino demografico, e nel contempo assicura armonia e sviluppo per una serena convivenza civile.

Questo è l’augurio ad ogni inizio legislatura del Parlamento Europeo.

Madre Teresa, discorso per la consegna del Nobel, 10 dicembre 1979, mentre dichiara che "il più grande distruttore di pace oggi è il crimine commesso contro l'innocente bimbo non nato".

Avv. Franco Vitale
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(1) Cfr. Papisca “Pace e diritti umani”, Gregoriana Editrice, 1989, pag. 43.